Caravaggio a Roma:
storia di una rivoluzione





San Luigi dei Francesi, Cappella Contarelli: la Vocazione e il Martirio di San Matteo. È il luglio del 1600 quando le tele vengono mostrate al pubblico: è il debutto di Caravaggio in società, la sua prima opera pubblica. Una rivoluzione per la pittura. Una rivoluzione che si consuma in un tempo brevissimo, in poche strade del centro di Roma: nel Rione Campo Marzio, tra il Pantheon, Piazza Navona e Piazza del Popolo. In una Roma in piena trasformazione, che si prepara al Giubileo del 1600 dopo la grande paura dello scisma luterano e la fine del Concilio di Trento. Una Roma bella ma feroce, quella di Clemente VIII Aldobrandini, che nel 1599 condanna a morte Beatrice Cenci e nel 1600 accende il rogo di Giordano Bruno. In questo sfondo, Caravaggio si aggira tra la strada e i palazzi, tra le botteghe e le osterie, lasciando traccia di sé nelle carte giudiziarie. Carte che prendono vita grazie alle parole dello storico Michele Di Sivo che ci fanno immaginare il pittore sullo scorcio del secolo, offrendo nuovi spunti alla storia dell’arte. Il documentario racconta la genesi di questa rivoluzione, seguendo l’artista dagli esordi al trionfo delle grandi committenze. Francesca Cappelletti, Direttrice della Galleria Borghese, e Maria Cristina Terzaghi, tra le massime esperte di Caravaggio, accompagnano il pubblico in una riscoperta dell’artista lombardo, ne seguono l’itinerario dagli anni della formazione al lavoro nelle botteghe romane, dalle prime opere al trionfo delle scene sacre della chiesa dei Francesi, di Santa Maria del Popolo, di Sant’Agostino.



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